Prendiamo spunto da un
racconto significativo.
“Durante l’assenza della moglie, un importante uomo
d’affari dovette rimanere in casa per badare ai suoi due scatenatissimi
bambini. Aveva un importante pratica da sbrigare, ma i due piccoli non lo
lasciavano in pace un istante .
Cercò così di inventare un gioco che li tenesse
occupati per un po’. Prese da una rivista una carta geografica che
rappresentava il mondo intero, una carta complicatissima per i colori dei
vari stati . Con le forbici la tagliò in pezzi minutissimi che diede ai
bambini, sfidandoli a ricomporre il disegno del mondo.
Pensava che quel puzzle improvvisato li avrebbe
tenuti occupati per qualche ora.
Un quarto d’ora dopo, i due bambini arrivarono
trionfanti con il puzzle perfettamente ricomposto.
"Ma come avete fatto a finire così in fretta?",
chiese il padre meravigliato.
"E’ stato facile", rispose il più grandicello.
"Sul rovescio c’era la figura di un uomo.
Noi ci siamo concentrati su questa figura
e,
dall’altra parte il mondo si è messo a posto da solo".
Se ognuno pensasse a cambiare se stesso, tutto il
mondo cambierebbe.
(Bayazid )
Per rappresentare lo spirito che accompagna il nostro
modo di essere volontari e di fare volontariato abbiamo scelto il brano de
“il puzzle”, a testimoniare il tentativo di provare ad essere una goccia
nell’oceano, di cambiare un po’ il mondo a partire da se stessi.
È anche il suggerimento del giornalista Torelli, il
quale sosteneva che
“se molti uomini di poco conto, in molti posti di
poco conto, facessero cose di poco conto, allora il mondo potrebbe
cambiare”.
Non riteniamoci degli eroi per ciò che facciamo, ma
semplicemente persone che accolgono la vita come un dono e che cercano di
impegnarlo per il meglio, per il bene. Se saremo in tanti a compiere questa
scelta, il mondo sì che potrebbe cambiare.
D’altro canto, non dobbiamo ritenerci indegni o
incapaci perché tutti possiamo, ad ognuno è data la possibilità di rendere
migliore la propria vita e, insieme ad altri, di trasformare il mondo.
“Se questi e quelli, perché non io?”
E’
l’incitamento di Sant’Agostino a non aspettare che inizi qualche altro. Tocca a te, oggi, cominciare un cerchio di gioia. spesso basta solo una
scintilla piccola piccola per far esplodere una carica enorme. Basta una
scintilla di bontà e il mondo comincerà a cambiare.
L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per
divisione: è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai, è l’unica
impresa nella quale più si spende più si guadagna; regalalo, buttalo via,
spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi
il bicchiere e domani ne avrai più di prima.
Troppo spesso sottovalutiamo le nostre capacità, le neutralizziamo
nella vita di tutti i giorni. E se qualcuno non le scoprisse prima di noi,
lasceremmo che dei tesori perdessero valore perché non impegnati.
Altre volte, invece, consci
di ciò che pun magnifico fiore sbocciato: l’amicizia.
In sintesi il nostro
spirito è quello di mettere prima di noi stessi gli altri, è un tentativo di
vita, di approccio alla realtà e al mondo della solidarietà aiutati in
con gioia ed entusiasmo.