RELAZIONE SOCIALE 2006

 

 

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Cari Soci, 

 

Il 2006 è stato l’anno in cui finalmente la nostra associazione, terminati i lavori di allestimento della mensa, ha iniziato a prestare il suo servizio di preparazione e distribuzione dei pasti. Ad un anno esatto dall’inizio della nostra attività, credo che tutti possiamo ritenerci davvero soddisfatti dei risultati raggiunti e della capacità dimostrata dall’Associazione di giungere agli obiettivi prefissati.

Credo inoltre che sia necessario analizzare più in dettaglio l’opera da noi svolta, per:

- definire i valori condivisi su cui fondiamo il nostro impegno;

-   individuare i punti di forza e debolezza che hanno caratterizzato il nostro operato;

-   quantificare il valore economico prodotto con il nostro lavoro;

-   delineare le linee programmatiche per il prossimo futuro.

 

Identità e valori

 

L’anno 2006 è stato un periodo di attività febbrile per tutti noi di SOLELUNA:

approvvigionamento, preparazione e distribuzione dei pasti, ultimi lavori nei locali, manutenzioni, relazioni esterne, raccolta fondi... ma io credo che ii fare non debba sovrastare il perché facciamo tutto ciò. E importante che ci interroghiamo sui valori che stanno alla base dei nostro operato.

Nello statuto di SOLELUNA, questi valori sono stati sintetizzati net servizio e accoglienza alle persone più bisognose, indipendentemente dalla loro razza, nazionalità, sesso, religione; il servizio deve avere come scopo ultimo non tanto l’erogazione di servizi essenziali quali cibo, vestiario, servizi igienici o medici: lo scopo ultimo è la dignità della persona.

Credo che su questi valori tutti noi siamo d’accordo e continuiamo a condividerli ora come allora, quando SOLELUNA è stata fondata; penso anche però che l’attività svolta durante quest’anno ci abbia posto di fronte ad alcune difficoltà e altrettante domande; per esempio:

-   accogliere tutti significa accogliere a qualsiasi condizione, anche quando chi viene a bussare alla nostra porta è maleducato, offensivo, irrispettoso, ubriaco?

-   fornire  i servizi essenziali per la dignità della persona significa anche accontentare tutte le richieste, talvolta pretese con arroganza anziché domandate?

-   la distribuzione dei servizi è certo gratuita; ma non sarebbe forse giusto chiedere in cambio riconoscenza o almeno gentilezza?

-   oltre al cibo (e in futuro al vestiario o altri servizi) vogliamo certo trasmettere anche dei valori, dei messaggi, dei sentimenti; tra questi può trovare accoglienza anche un messaggio educativo, in cui si fa capire che ciò che noi forniamo non è scontato, ma ci costa fatica e non è detto che sempre siamo in grado di dare tutto ciò che le persone vorrebbero?

Queste domande io me le sono poste e credo che anche molti di voi ci abbiamo pensato su; è per questo che, nel ribadire i valori fondamentali di accoglienza e di servizio, propongo a tutti di mettere in agenda per l’anno appena iniziato momenti di confronto e discussione e anche di formazione, per meglio rispondere alle domande di senso sul nostro servizio e sul come svolgerlo nel modo più giusto sia per chi fa il volontario, sia per chi fruisce dei nostri servizi.

 

Punti di forza e debolezza

 

L’anno 2006 si è svolto, a mio avviso, in modo splendido per la nostra attività; per quanto io sia ottimista e fiduciosa, non pensavo che saremmo riusciti sempre a svolgere in modo così sereno il nostro lavoro, che ha però presentato molte difficoltà.

I punti di forza che vorrei sottolineare sono i seguenti.

Innanzi tutto, l’impegno. il coinvolgimento, la dedizione di praticamente tutti i volontari, che hanno sempre risposto positivamente a ciò che il servizio via via chiedeva. Vorrei davvero lodare la serietà di tutti noi, che non ci siamo mai tirati indietro, nemmeno quando gli utenti sono diventate violenti, nemmeno quando i numeri sono cresciuti a dismisura, nemmeno quando la dispensa era quasi vuota!

Poi le relazioni che siamo riusciti a intessere con l’ambiente esterno, in particolare con le istituzioni: Comune di Genova, Circoscrizione, Servizi Sociali Territoriali, che fanno riferimento a SOLELUNA ritenuta una realtà importante e positiva nell’area di Sestri-Cornigliano.

Mi sembra positivo anche l’aspetto relativo al reperimento delle risorse, sia finanziarie che alimentari; il bilancio ne dà positiva testimonianza.

Purtroppo ci sono anche punti di debolezza, sui quali credo che si possa migliorare.

Iniziamo con l’approvvigionamento dei generi alimentari. Il bilancio mette in evidenza che dobbiamo spendere molto, anche se tanto raccogliamo gratuitamente. Molto è stato fatto, in termini di relazione con donatori quali il Banco Alimentare, negozianti e grossisti, mense scolastiche; penso però che ci siano canali che devono essere sfruttati meglio. Per esempio: effettuare periodiche raccolte ai supermercati, che hanno reso bene ma ultimamente abbiamo trascurato; cercare fornitori di carne, pesce e pollame che possano regalare almeno in parte i generi di cui abbiamo bisogno; ma soprattutto organizzare un servizio di raccolta che non dipenda solo dalle due-tre persone che ci stanno lavorando attualmente, che da sole non sono in grado di supportare tutto il lavoro.

Analoga considerazione va fatta per quanto riguarda la raccolta dì fondi; come si evince dal bilancio, dobbiamo preventìvare spese correnti per circa 15.000 € l’anno, se vogliamo sopravvivere. A fronte di queste spese, è necessario individuare iniziative varie che ci permettano di raccogliere fondi, senza dipendere esclusivamente dal Comune di Genova o da altre donazioni sulle quali non è detto che potremo contare in futuro. Anche a questo scopo, credo sia utile un gruppo di lavoro permanente.

Un terzo aspetto riguarda la sicurezza e il controllo dell’accesso. Ultimamente la situazione è stata molto tranquilla, ma penso che sia necessario riflettere su come affrontare e risolvere le emergenze (liti, risse, ma anche flussi superiori alle nostro capacità di risposta).

Altro problema: la gestione dei turni. Vorrei sollecitare tutti ad auto­responsabilizzarsi in caso di assenza e a cercare un sostituto o a fare un cambio di turno. Sarà mia cura far avere a tutti una rubrica telefonica e un elenco dei turni per organizzare questi scambi. Una particolare attenzione merita poi il problema del periodo estivo. Non deve ripetersi la situazione che si è verificata lo scorso mese di agosto. Il mio pensiero è questo: da un lato, dobbiamo cercare di dare la massima disponibilità, magari scambiando turni per essere liberi durante il nostro periodo di ferie. Dall’altro, credo che laddove emergano molte assenze, si possa anche pensare ad un periodo dì chiusura.

Infine, un’osservazione in merito al coordinamento delle attività. Io credo che sia bene lasciare a tutti i gruppi la massima autonomia di lavoro, ma penso anche che sia necessario dare al nostro servizio una omogeneità che corrisponda ad un preciso messaggio: quali sono i limiti del nostro servizio e la disponibilità che possiamo dare. Per questo, penso che potrebbe essere utile istituire — come già aveva disposto la Giunta — una riunione dei Responsabili dei turni, che possano stabilire alcune (poche) linee di comportamento comuni.

 

Valorizzazione economica del servizio sociale prestato

 

Il fatto che le Associazioni operino senza scopo di lucro e che i servizi erogati siano gratuiti finisce per nascondere il valore di questi servizi. Che hanno un valore sociale, ma certo anche un valore economico.

Purtroppo i dati a mia disposizione non sono completi e ho proceduto con delle stime, che rendono però benissimo l’idea del valore anche economico dei nostri servizi.

Considerando circa 60 persone ogni sera, per sei giorni la settimana, per 50 settimane, ho calcolato che SOLELUNA nel 2006 ha distribuito circa 18.000 pasti caldi, ciascuno composto da prìmo piatto, secondo con contorno, frutta e/o dolce. Anche attribuendo a tali pasti un valore minimale di 6 C (ho fatto riferimento ad una mensa universitaria o di lavoro), il valore complessivo prodotto è di 108.000 C. Poiché i costi per i consumi sostenuti per produrre tali pasti è dì circa 8.000 C, il Valore Aggiunto creato da SOLELUNA è di circa 100.000 C.

Questo valore è stato creato soprattutto grazie al lavoro volontario; stimando 4 ore di lavoro a persona e contando gruppi di 5 persone, sono 20 ore di lavoro a serata; per 300 giorni, diventano 6.000 ore di lavoro, solo per la preparazione e la distribuzione dei pasti; a ciò andrebbero aggiunte le ore di lavoro per la pulizia della stazione, l’approvvigionamento dei materiali, l’amministrazione, le relazioni esterne, le piccole manutenzioni, le pulizie straordinarie.., anche valorizzando solo le 6.000 ore conteggiate, ad un costo orario di 8 C, vediamo che il valore del lavoro volontario ammonta a circa 48.000 C.

Niente male per una associazione che ha iniziato ad operare da solo un anno!

 

Linee programmatiche

 

Quali sono gli obiettivi e le attività da prevedere per il prossimo futuro?

Innanzi tutto, per migliorare i nostri punti deboli, la Giunta ha stabilito di formare delle Commissioni, che ìo preferirei però chiamare gruppi di lavoro; ciascun gruppo dovrebbe occuparsi di alcune attività, per esempio:

-   Gruppo di approvvigionamento generi alimentari: gestire le raccolte, gli acquisti, il controllo delle scorte, stabilire nuove relazioni con donatori di alimentari, soprattutto came, pesce e pollame;

-   Gruppo raccolta fondi e Relazioni esterne: programma e gestisce le attività per la raccolta dei fondi e mantiene le relazioni con enti, territorio, altre associazioni, etc;

-   Gruppo gestione Turni: si occupa di riunire i capiturno e di organizzare i turni dì servizio, sia serali che di pulizia della stazione, sia dei servizi che potranno essere organizzati in futuro;

-   Gruppo formazione: poiché come Giunta riteniamo importante confrontarci sui valori che animano il nostro operato, pensiamo possa essere utile organizzare alcuni incontri di discussione o formazione su temi di nostro interesse.

 Inoltre, va programmato l’intervento di riqualificazione del secondo appartamento, che dovrebbe essere utilizzato per fornire ulteriori servizi:

docce, lavanderia, distribuzione vestiario, ambulatorio medico. Ci si sta occupando al momento di cercare i fondi per i lavori. E necessario però istituire altri gruppi di lavoro, per esempio:

-   Gruppo lavori straordinari, che segua la ristrutturazione;

-   Gruppo altri servizi, che cominci a pensare a come organizzare le future attività;

-   Gruppo nuovi soci, che avvii un programma per promuovere e pubblicizzare l’associazione, alla ricerca dì nuovi volontari e collaboratori, per far fronte alle future esigenze di servizio.

 

Genova, 8 febbraio 2007

Il Presidente                      

Paola Daneri                     

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Ultimo aggiornamento: 13-02-07