Non solo neve 2011

Bresimo dal 2 al 5 gennaio 2011

 

 

<Home>   <Attività>

   


 

Soggiorno a Bresimo presso la canonica messaci a disposizione dal parroco Don Ruggero.

Pranzi e cene “fai da te”!

Si scia a Folgarida e in Val d’Ultimo.

Per chi non scia, passeggiate in montagna!!!

Portarsi equipaggiamento adeguato!

Viaggio con i pulmini.

Partenze da Spoleto, Sestri e Collegno!

Per informazioni          

                                                         

Daniela 347/4191210

Maurilia 340/8732795

Eleonora 349/0978659

Francesca 333/4498456

Perché ogni occasione è buona per stare insieme tra di noi e con il Signore!

 

2 - 5 GENNAIO 2011

2 - 5 GENNAIO 2011 

 

15° CAMPO

 

 

NON SOLO NEVE

 

Estrapolato da…

SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

http://digilander.libero.it/don_franco_web

a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

Introduzione…

 

Saggezza popolare: Il tempo speso bene, è un gran guadagno.

 

“IL SIGNORE FACCIA BRILLARE IL SUO VOLTO SU DI TE E TI SIA PROPIZIO”. (Nm 6,25)

Sulla mia scrivania c’è una bella matita, sai di quelle matite di una volta, da maestri, a due colori rosso e blu, per segnare gli errori. Quando andavo a scuola guardavo quella matita della maestra e speravo, il più delle volte invano, non tirasse rigacce sui miei temi o sui problemi di matematica… Me l’hanno regalata come bomboniera due sposi e c’era pure un bel significato: due colori, un'unica matita per scrivere ogni giorno cose belle, nuove. I primi giorni guardavo la mia bella matita e mi dissi: “Non la userò, è troppo bella, la terrò li davanti e farà sempre la sua bella figura”. Da stupido ingenuo, quella matita mi faceva diventare “maestro”. Poi ci ho ripensato: “A cosa serve una matita se non è utilizzata? A cosa serve la vita di quegli sposi se non è donata giorno per giorno? A cosa serve un anno nuovo se il suo tempo viene sprecato?” E allora ho cominciato ad utilizzare la matita. Nel legno c’è qualche dentata (sì, perché succhio ancora le matite), s’è accorciata un po’ perché ho dovuto farle la punta, ma è una matita usata per correggere i miei errori di italiano (quelli che vedo), per aggiungere note alle “Schegge”. Passeranno forse ancora mesi, ma poi diventerà mozzicone, tristezza? No! Una matita che ha fatto il suo dovere. Dio, mostrandoci Maria, sua Madre ci dà ancora un anno: non posso tenerlo tutto bello sulla scrivania della vita: si sporcherà, ci sarà il dolore, darà momenti di gioia, si consumerà… speriamo sia proprio così per tutti noi se no sarebbe un dono sprecato, speriamo però lasci anche dei segni, i segni di quel volto di amore di Dio che brilli sempre davanti a noi.                                                                                   

 

Conclusione…

 

 

Una scheggia di preghiera:

I tuoi segni, Signore, siano luce ai nostri passi

 

 

“I MAGI CHIESERO: DOV’E’ IL RE DEI GIUDEI CHE E’ NATO? ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI AD ADORARLO”. (Mt. 2,2)

Mi ha sempre riempito di stupore questo duplice atteggiamento dei magi. Sono ricercatori della verità e per questa si muovono fidandosi di un segno da loro letto ed interpretato, ma sono anche umili da chiedere informazioni. Dio si rivela ma a coloro che lo cercano con l’intelligenza e con le gambe, ma anche a coloro che non hanno la presunzione di trovarlo con le loro forze, ma sanno stendere la mano, chiedere ad altri. Se cerchi Dio, la sua verità, devi imparare a vederne i segni in te e fuori di te, devi uscire dal tuo guscio di autosufficienza e soprattutto non devi essere presuntuoso, chiedi umilmente: forse la verità tanto desiderata brillerà come una stella proprio là dove tu non te lo immagini.

 

 

Un aneddoto: Raoul Follereau, l’apostolo dei lebbrosi, si recò a trovare un amico il quale, dopo la morte improvvisa del figlio, s’era chiuso in un tragico mutismo che nessun conforto riusciva a fargli rompere. Non gli diede la mano, ma lo accarezzò sulla spalla, come se volesse incoraggiarlo a muoversi. L’altro scoppiò a piangere di fronte a quella prova di delicatezza e così uscì dalla sua immensa pena. Il Signore senza che lo vediamo ci batte alla spalla dicendo anche a noi: “Coraggio”.

 

 

in cui non c'è falsità". Natanaèle gli domandò:"Come mi conosci?". Gli rispose Gesù:"Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico". Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!". Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". Parola del Signore.

 

 

 

“FILIPPO RISPOSE A NATANAELE: VIENI E VEDI”. (Gv. 1,46)

La Chiesa, i vari consigli pastorali, i missionari le comunità si chiedono: “Come possiamo annunciare al meglio il Vangelo?”…

…Filippo ha un metodo molto semplice: “Vieni e vedi”, come dire: “Le mie parole non ti servono, ti serve incontrare Gesù!”. Rimane un dubbio. Se oggi diciamo ad una persona: “Vieni e vedi, la mia vita, la comunità dei cristiani”, siamo sicuri che facilmente incontrerà il Cristo?

 

 

                                                                                            

DOMENICA 2 GENNAIO

 

 

Una scheggia di preghiera:

Sapienza del Padre, rivelati a noi.

 

Hanno detto: Un balbuziente capisce meglio le parole di un altro balbuziente. (San Girolamo)

 

Saggezza popolare: Forte è colui che sopporta e non colui che si ribella.

 

Un aneddoto: In una bidonville di Rio de Janeiro, da qualche anno c’è una giovane francese che si prende cura dei più poveri. Un giorno, mentre rigovernava la sua stanzetta, le si avvicina una povera mamma, le mette sul tavolo un pacchetto e se ne va. La giovane la richiama e le chiede cosa ci sia in quel pacco. La donna risponde: E’ per te! La giovane s’avvicina, apre il pacco: dentro trova un chilo di patate. La giovane dice: Ma non è logico: io non sono ricca, ma ho il necessario, e poi, non ho bambini; a casa tua hai dei bambini, che sono sempre affamati. Riprendi dunque le tue patate e portale a loro. La donna rifiuta e la giovane francese insiste. Allora la povera madre si mette a piangere e dice queste parole meravigliose: Allora, tu non vuoi che anch’io, per una volta, possa avere la gioia di donarti qualcosa? (Abbé Pierre)

 

Parola di Dio: Sir 24,1-4.12-16; Sal. 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv. 1,1-18

 

2° Lettura: Dalla lettera di San Paolo agli Efesini

 

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto. Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso

                                                                                                     

 

tutti i santi, non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il

Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. Parola di Dio

 

 

 

“IL PADRE VI DIA UNO SPIRITO DI SAPIENZA” (Ef.1,15)

 

Potremmo dire che tutto in questa seconda domenica dopo Natale ruota intorno a due termini: Sapienza e Verbo

…E la Sapienza rivelata da Dio è allora il Verbo come ci ha ricordato Giovanni nel prologo del suo Vangelo. Noi sappiamo che nel nostro linguaggio comune il verbo è quella parola che sostiene il costrutto di tutta l’espressione. Provate a mettere insieme una frase senza verbi e non riuscirete a comunicare nulla se non un’accozzaglia di parole. Gesù è il Verbo, cioè l’espressione stessa di Dio, il senso di tutto: è la parola della Creazione ma nello stesso tempo è colui per il quale tutte le cose sono state create, è la parola stessa incarnata, è la redenzione dell’uomo e dell’universo, è la parola concreta che congiunge il cielo con la terra è la proposta di amore di Dio e contemporaneamente l’unica risposta al suo amore. Questo Verbo, questa parola si è prima di tutto rivolta a noi non per chiederci qualcosa, per mettere sulle nostre spalle dei pesi, per schiacciarci sotto una morale piena di norme, ma per rivelarci il volto del Padre.

 

                                                                                                        

MERCOLEDI' 5 GENNAIO

 

 

Una scheggia di preghiera:

Padre, donaci di manifestare Tuo figlio.

 

Hanno detto: L'onestà è lodata ma muore di freddo. (Giovenale)

 

Saggezza popolare: Un’ora di sole asciuga la strada. (Prov. Bolognese)

 

Un aneddoto: Il beato Giacomo Cusmano istituì l’opera del Boccone del Povero e le congregazioni dei Servi e delle Serve dei Poveri. L’idea del Boccone del Povero gli fu suggerita da quanto vide in casa di un amico, il dott. Michele De Franchis, all’ora di pranzo. Si accorse che ad ogni portata tutti, genitori e figli, toglievano un po’ della pietanza e la mettevano in un piatto più ampio, ai centro della tavola. Ne chiese spiegazione all’amico. “Vedi, caro Giacomo, rispose questi — io educo così i miei figli: anche quando stanno a tavola, devono pensare ai poveri, ai quali manca spesso anche il pane. A noi un boccone più o meno non fa niente; ma i poveri ci guadagnano, poco alla volta, di che sfamarsi”. Poco dopo infatti entrò un povero, il quale consumò le pietanze così ricavate, servito amorevolmente dai figli. Allora, il beato Giacomo pensò: “Se tutte le famiglie di Palermo, che hanno la fortuna di mangiare a tavola, si privassero di un boccone per ogni pietanza e ogni giorno, si potrebbero sfamare un numero stragrande di poveri”. Fu questo esempio l’ispiratore di una originale opera caritativa: il Boccone del Povero.

 

Parola di Dio: Gv.3,11-21; Sal. 99; Gv. 1, 43-51

 

Vangelo: Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi". Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth". Natanaèle esclamò: "Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi". Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita                                           

 

“MAESTRO, DOVE ABITI?” (Gv. 1,38)

 

La domanda che i due discepoli di Giovanni fanno a Gesù è anche la nostra domanda: “Signore, dove ti posso trovare, incontrare?”…

…“Venite e vedrete” risponde Gesù a quegli apostoli e anche a noi. E’ come se ci dicesse: “Non perderti in chiacchiere, in supposizioni, in teorie, in fumose teologie spiega tutto Comincia a seguirmi, a starmi dietro, ad incontrarmi nella Parola, nella preghiera, nella natura, in te stesso, non chiederti dove andremo ma mettiti in cammino; non ti risolverò tutti i problemi, ma ti offro me stesso!”.

 

 

                                                                                        

LUNEDI' 3 GENNAIO

 

 

Una scheggia di preghiera:

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.

 

Hanno detto: Puoi cacciare l'indole naturale con un forcone: ma tornerà sempre di nuovo. (Orazio)

 

Saggezza popolare: Non credere a tutto quello che senti, trattieni ciò che ti colpisce e dormici sopra.

 

Un aneddoto: Un bimbo raccontava alla sua nonna che tutto andava male: la scuola, problemi con la famiglia, malattie, ecc. Intanto, la sua nonna preparava un biscotto. Dopo averlo ascoltato, la nonnina gli dice: “Vuoi fare merenda?” il bimbo risponde: “Certamente”. “Prendi, eccoti un poco di olio da cucinare”. “Mmm, ma non è buono da mangiare da solo!” dice il bimbo. “Cosa diresti di un paio di uova crude?” “Mamma mia, che disgustose saranno, nonna!”

"Allora gradisci un po’ di farina di grano, o magari un po’ di lievito?” “Nonna, sei diventata matta, tutto questo è immangiabile”! Allora la nonna rispose: “Sì, tutte queste cose sembrano ripugnanti, se le consideri separate. Però se le metti tutte insieme in maniera adeguata, formano un meraviglioso e delizioso biscotto!"

 

Parola di Dio: 1Gv 2, 29-3, 6 / Sal 97 / Gv 1,29-34

 

Vangelo: Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.

 

 

E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Parola del Signore.

 

 

 

“ECCO L’AGNELLO DI DIO , ECCO COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO”. (Gv. 1,29)

 

…Il Figlio s'è fatto carne perché, attraverso di Lui lo Spirito Santo potesse dimorare in noi. Lo Spirito che grida dentro ciascuno "Abbà! Papà!". Lo Spirito che scaccia la paura perché il Signore ha vinto la morte con la stessa nostra carne. Ecco l'Agnello di cui abbiamo bisogno oggi. Ecco chi, solo, può togliere dal nostro cuore la radice velenosa iniettataci dal demonio. Ecco l'agnello che può renderci umili, cioè veritieri.

 

 

MARTEDI' 4 GENNAIO

 

 

Una scheggia di preghiera:

E’ un tetto la mano di Dio

 

Hanno detto: La parola detta non può tornare indietro. (Orazio)

 

Saggezza popolare: L’appetito è la migliore salsa che ci sia. (Prov. Lombardo)

 

Un aneddoto: C’era una volta in un pollaio, un galletto di nome Piumarossa. Era convinto di essere il più bello e il più bravo. Infatti diceva che era lui, con il suo «chicchirichì» a svegliare il sole ogni mattina. Un giorno il cielo si copri di nuvole nere. Piumarossa cantò, cantò, ma il sole non si vide e scese invece una fitta pioggia. Come mai non hai svegliato il sole? — gli chiese una gallinella. Quel pigrone si è svegliato tardi. Si sta lavando la faccia e ha versato un po’ d’acqua. — rispose pronto Piumarossa.

 

Parola di Dio: 1Gv. 3,7-10; Sal. 97; Gv. 1,35-42

 

Vangelo: Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)". Parola del Signore.

 


 

 

<Home>   <Attività>   <Ritorna all'inizio> 
 

 

 

Ultimo aggiornamento: 10-02-17