Soggiorno a Bresimo presso la canonica messaci a disposizione dal
parroco Don Ruggero.
Pranzi e cene “fai da te”!
Si scia a
Folgarida e in Val d’Ultimo.
Per chi non
scia, passeggiate in montagna!!!
Portarsi
equipaggiamento adeguato!
Viaggio con
i pulmini.
Partenze da Spoleto, Sestri e Collegno!
Per
informazioni
Daniela 347/4191210
Maurilia 340/8732795
Eleonora 349/0978659
Francesca 333/4498456
Perché ogni
occasione è buona per stare insieme tra di noi e con il Signore!
Estrapolato da…
SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
http://digilander.libero.it/don_franco_web
a cura
di:
don_franco_locci@libero.it
Introduzione…
Saggezza popolare:
Il tempo speso bene, è un gran guadagno.
“IL
SIGNORE FACCIA BRILLARE IL SUO VOLTO SU DI TE E TI SIA PROPIZIO”. (Nm
6,25)
Sulla
mia scrivania c’è una bella matita, sai di quelle matite di una volta,
da maestri, a due colori rosso e blu, per segnare gli errori. Quando
andavo a scuola guardavo quella matita della maestra e speravo, il più
delle volte invano, non tirasse rigacce sui miei temi o sui problemi di
matematica… Me l’hanno regalata come bomboniera due sposi e c’era pure
un bel significato: due colori, un'unica matita per scrivere ogni giorno
cose belle, nuove. I primi giorni guardavo la mia bella matita e mi
dissi: “Non la userò, è troppo bella, la terrò li davanti e farà sempre
la sua bella figura”. Da stupido ingenuo, quella matita mi faceva
diventare “maestro”. Poi ci ho ripensato: “A cosa serve una matita se
non è utilizzata? A cosa serve la vita di quegli sposi se non è donata
giorno per giorno? A cosa serve un anno nuovo se il suo tempo viene
sprecato?” E allora ho cominciato ad utilizzare la matita. Nel legno c’è
qualche dentata (sì, perché succhio ancora le matite), s’è accorciata un
po’ perché ho dovuto farle la punta, ma è una matita usata per
correggere i miei errori di italiano (quelli che vedo), per aggiungere
note alle “Schegge”. Passeranno forse ancora mesi, ma poi diventerà
mozzicone, tristezza? No! Una matita che ha fatto il suo dovere. Dio,
mostrandoci Maria, sua Madre ci dà ancora un anno: non posso tenerlo
tutto bello sulla scrivania della vita: si sporcherà, ci sarà il dolore,
darà momenti di gioia, si consumerà… speriamo sia proprio così per
tutti noi se no sarebbe un dono sprecato, speriamo però lasci anche dei
segni, i segni di quel volto di amore di Dio che brilli sempre davanti a
noi.
Conclusione…
Una
scheggia di preghiera:
I tuoi
segni, Signore, siano luce ai nostri passi
“I MAGI CHIESERO: DOV’E’ IL RE DEI GIUDEI CHE E’ NATO? ABBIAMO VISTO
SORGERE LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI AD ADORARLO”. (Mt. 2,2)
Mi ha sempre riempito di stupore questo duplice atteggiamento dei magi.
Sono ricercatori della verità e per questa si muovono fidandosi di un
segno da loro letto ed interpretato, ma sono anche umili da chiedere
informazioni. Dio si rivela ma a coloro che lo cercano con
l’intelligenza e con le gambe, ma anche a coloro che non hanno la
presunzione di trovarlo con le loro forze, ma sanno stendere la mano,
chiedere ad altri. Se cerchi Dio, la sua verità, devi imparare a
vederne i segni in te e fuori di te, devi uscire dal tuo guscio di
autosufficienza e soprattutto non devi essere presuntuoso, chiedi
umilmente: forse la verità tanto desiderata brillerà come una stella
proprio là dove tu non te lo immagini.
Un
aneddoto:
Raoul Follereau, l’apostolo dei lebbrosi, si recò a trovare un amico il
quale, dopo la morte improvvisa del figlio, s’era chiuso in un tragico
mutismo che nessun conforto riusciva a fargli rompere. Non gli diede la
mano, ma lo accarezzò sulla spalla, come se volesse incoraggiarlo a
muoversi. L’altro scoppiò a piangere di fronte a quella prova di
delicatezza e così uscì dalla sua immensa pena. Il Signore senza che
lo vediamo ci batte alla spalla dicendo anche a noi: “Coraggio”.
in cui
non c'è falsità". Natanaèle gli domandò:"Come mi conosci?". Gli rispose
Gesù:"Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il
fico". Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il
re d'Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto
sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!". Poi gli disse:
"In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di
Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". Parola del Signore.
“FILIPPO RISPOSE A NATANAELE: VIENI E VEDI”. (Gv. 1,46)
La Chiesa, i vari consigli pastorali, i missionari le comunità si
chiedono: “Come possiamo annunciare al meglio il Vangelo?”…
…Filippo ha un metodo molto semplice: “Vieni e vedi”, come dire: “Le
mie parole non ti servono, ti serve incontrare Gesù!”. Rimane un
dubbio. Se oggi diciamo ad una persona: “Vieni e vedi, la mia vita, la
comunità dei cristiani”, siamo sicuri che facilmente incontrerà il
Cristo?
Una
scheggia di preghiera:
Sapienza del Padre, rivelati a noi.
Hanno detto:
Un balbuziente capisce meglio le parole di un altro balbuziente. (San
Girolamo)
Saggezza popolare:
Forte è
colui che sopporta e non colui che si ribella.
Un
aneddoto:
In una bidonville di Rio de Janeiro, da qualche anno c’è una giovane
francese che si prende cura dei più poveri. Un giorno, mentre
rigovernava la sua stanzetta, le si avvicina una povera mamma, le mette
sul tavolo un pacchetto e se ne va. La giovane la richiama e le chiede
cosa ci sia in quel pacco. La donna risponde: E’ per te! La giovane
s’avvicina, apre il pacco: dentro trova un chilo di patate. La giovane
dice: Ma non è logico: io non sono ricca, ma ho il necessario, e poi,
non ho bambini; a casa tua hai dei bambini, che sono sempre affamati.
Riprendi dunque le tue patate e portale a loro. La donna rifiuta e la
giovane francese insiste. Allora la povera madre si mette a piangere e
dice queste parole meravigliose: Allora, tu non vuoi che anch’io, per
una volta, possa avere la gioia di donarti qualcosa? (Abbé Pierre)
Parola di Dio:
Sir 24,1-4.12-16; Sal. 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv. 1,1-18
2° Lettura: Dalla
lettera di San Paolo agli Efesini
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha
benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui
ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e
immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi
figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della
sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato
nel suo Figlio diletto. Perciò anch'io, avendo avuto notizia della
vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso
tutti i
santi, non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie
preghiere, perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il
Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza
e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli
davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a
quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua
eredità fra i santi. Parola di Dio
“IL
PADRE VI DIA UNO SPIRITO DI SAPIENZA” (Ef.1,15)
Potremmo dire che tutto in questa seconda domenica dopo Natale ruota
intorno a due termini: Sapienza e Verbo…
…E la
Sapienza rivelata da Dio è allora il Verbo come ci ha
ricordato Giovanni nel prologo del suo Vangelo. Noi sappiamo che nel
nostro linguaggio comune il verbo è quella parola che sostiene il
costrutto di tutta l’espressione. Provate a mettere insieme una frase
senza verbi e non riuscirete a comunicare nulla se non un’accozzaglia di
parole. Gesù è il Verbo, cioè l’espressione stessa di Dio, il senso
di tutto: è la parola della Creazione ma nello stesso tempo è colui per
il quale tutte le cose sono state create, è la parola stessa incarnata,
è la redenzione dell’uomo e dell’universo, è la parola concreta che
congiunge il cielo con la terra è la proposta di amore di Dio e
contemporaneamente l’unica risposta al suo amore. Questo Verbo,
questa parola si è prima di tutto rivolta a noi non per chiederci
qualcosa, per mettere sulle nostre spalle dei pesi, per schiacciarci
sotto una morale piena di norme, ma per rivelarci il volto del Padre.
Una
scheggia di preghiera:
Padre, donaci di manifestare Tuo figlio.
Hanno detto:
L'onestà è lodata ma muore di freddo. (Giovenale)
Saggezza popolare:
Un’ora di sole asciuga la strada. (Prov. Bolognese)
Un
aneddoto:
Il beato Giacomo Cusmano istituì l’opera del Boccone del Povero e le
congregazioni dei Servi e delle Serve dei Poveri. L’idea del Boccone del
Povero gli fu suggerita da quanto vide in casa di un amico, il dott.
Michele De Franchis, all’ora di pranzo. Si accorse che ad ogni portata
tutti, genitori e figli, toglievano un po’ della pietanza e la mettevano
in un piatto più ampio, ai centro della tavola. Ne chiese spiegazione
all’amico. “Vedi, caro Giacomo, rispose questi — io educo così i miei
figli: anche quando stanno a tavola, devono pensare ai poveri, ai quali
manca spesso anche il pane. A noi un boccone più o meno non fa niente;
ma i poveri ci guadagnano, poco alla volta, di che sfamarsi”. Poco dopo
infatti entrò un povero, il quale consumò le pietanze così ricavate,
servito amorevolmente dai figli. Allora, il beato Giacomo pensò: “Se
tutte le famiglie di Palermo, che hanno la fortuna di mangiare a tavola,
si privassero di un boccone per ogni pietanza e ogni giorno, si
potrebbero sfamare un numero stragrande di poveri”. Fu questo esempio
l’ispiratore di una originale opera caritativa: il Boccone del Povero.
Parola di Dio:
Gv.3,11-21; Sal. 99; Gv. 1, 43-51
Vangelo: Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel
tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo
e gli disse: "Seguimi". Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di
Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui
del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di
Giuseppe di Nazareth". Natanaèle esclamò: "Da Nazareth può mai venire
qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi". Gesù
intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco
davvero un Israelita
“MAESTRO, DOVE ABITI?” (Gv. 1,38)
La domanda che i due discepoli di Giovanni fanno a Gesù è anche la
nostra domanda: “Signore, dove ti posso trovare, incontrare?”…
…“Venite
e vedrete” risponde Gesù a quegli apostoli e anche a noi. E’ come se ci
dicesse: “Non perderti in chiacchiere, in supposizioni, in teorie, in
fumose teologie spiega tutto Comincia a seguirmi, a starmi
dietro, ad incontrarmi nella Parola, nella preghiera, nella natura, in
te stesso, non chiederti dove andremo ma mettiti in cammino; non ti
risolverò tutti i problemi, ma ti offro me stesso!”.
Una
scheggia di preghiera:
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.
Hanno detto:
Puoi cacciare l'indole naturale con un forcone: ma tornerà sempre di
nuovo. (Orazio)
Saggezza popolare:
Non credere a tutto quello che senti, trattieni ciò che ti colpisce e
dormici sopra.
Un
aneddoto:
Un
bimbo raccontava alla sua nonna che tutto andava male: la scuola,
problemi con la famiglia, malattie, ecc. Intanto, la sua nonna preparava
un biscotto. Dopo averlo ascoltato, la nonnina gli dice: “Vuoi fare
merenda?” il bimbo risponde: “Certamente”. “Prendi, eccoti un poco di
olio da cucinare”. “Mmm, ma non è buono da mangiare da solo!” dice il
bimbo. “Cosa diresti di un paio di uova crude?” “Mamma mia, che
disgustose saranno, nonna!”
"Allora
gradisci un po’ di farina di grano, o magari un po’ di lievito?” “Nonna,
sei diventata matta, tutto questo è immangiabile”! Allora la nonna
rispose: “Sì, tutte queste cose sembrano ripugnanti, se le consideri
separate.
Però se le metti tutte insieme in maniera adeguata, formano un
meraviglioso e delizioso biscotto!"
Parola di Dio:
1Gv 2, 29-3, 6 / Sal 97 / Gv 1,29-34
Vangelo: Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel
tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco
l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco
colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato
avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a
battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele".
Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come
una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi
mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale
vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito
Santo.
E io ho
visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Parola
del Signore.
“ECCO L’AGNELLO DI DIO , ECCO COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO”. (Gv.
1,29)
…Il
Figlio s'è fatto carne perché, attraverso di Lui lo Spirito Santo
potesse dimorare in noi. Lo Spirito che grida dentro ciascuno "Abbà!
Papà!". Lo Spirito che scaccia la paura perché il Signore ha vinto la
morte con la stessa nostra carne. Ecco l'Agnello di cui abbiamo
bisogno oggi. Ecco chi, solo, può togliere dal nostro cuore la radice
velenosa iniettataci dal demonio. Ecco l'agnello che può renderci umili,
cioè veritieri.
Una
scheggia di preghiera:
E’ un
tetto la mano di Dio
Hanno detto:
La parola detta non può tornare indietro. (Orazio)
Saggezza popolare:
L’appetito è la migliore salsa che ci sia. (Prov. Lombardo)
Un
aneddoto:
C’era una volta in un pollaio, un galletto di nome Piumarossa. Era
convinto di essere il più bello e il più bravo. Infatti diceva che era
lui, con il suo «chicchirichì» a svegliare il sole ogni mattina. Un
giorno il cielo si copri di nuvole nere. Piumarossa cantò, cantò, ma il
sole non si vide e scese invece una fitta pioggia. Come mai non hai
svegliato il sole? — gli chiese una gallinella. Quel pigrone si è
svegliato tardi. Si sta lavando la faccia e ha versato un po’ d’acqua. —
rispose pronto Piumarossa.
Parola di Dio:
1Gv. 3,7-10; Sal. 97; Gv. 1,35-42
Vangelo: Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel
tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo
su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli,
sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo
che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che
significa maestro), dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete".
Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso
di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano
udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello
di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli
disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" e lo
condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei
Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire
Pietro)". Parola del Signore.