Inizio con dire che sono
fortunato. Mai pensavo che facendo il bene si moltiplicasse in questo
modo. Poteva andare peggio e ora la mia voce sarebbe arrivata dalla
“porta accanto”. Ma ho la fortuna di “parlare” ancora al microfono ma
dopo aver mangiato a tavola con voi. Questa cena è voluta da Pescetto,
io lo chiamo così dopo il viaggio in Camerun. Difficile che non abbia un
seguito dopo un viaggio in quei villaggi. A lui e alla sua famiglia
molto allargata dico che avete messo una forte mano al nostro, ora anche
vostro, sogno casa a Rumo. Cari rangers e millemani: siamo benedetti
tanto visto che si aprono molte porte. E’la terza volta che si apre la
porte di questo splendido e caloroso ristorante Montallegro. Oltre al
raccolto per la casa ha fatto un altro miracolo: ha unito molto Sestri
con Maddo. La sinergia fra questi due gruppi, se coltivata anche con
queste cene, porterà un risveglio e un entusiasmo sia a Sestri che alla
Maddo e di riflesso anche sugli altri gruppi. Sono i fatti che parlano e
questa cena non è solo un fatto ma un evento. Ad ogni cena oltre ai
tanti piatti pieni vengono anche degli artisti che ci tirano su. Ricordo
le risate di Paci, oggi i canti di Paolo. Ma i veri protagonisti di
queste cene solidali siete voi che avete letto l’invito su facebook e
avete telefonato. Di lunedì e il giorno dopo scuola o lavoro! Ma ha
vinto la gioia di stare seduti insieme fra amici in un posto
meraviglioso. Ricordo la prima cena: che stupore su whatsapp vedere i
numeri impazzire e poi troppi, e poi dire: non c’è posto. Questa cena
ha anche il digestivo o la grappa finale da buon Trentino: Il miracolo
della vita. Un libro scritto alla Nemo prima che si bloccassero le mani
o magari anche la memoria. L’ho scaricato in due giorni, giorno e notte.
Mi alzavo e scrivevo. Mi sdraiavo, pensavo e mi alzavo. Ho scritto la
mia vita, quello che mi ha fatto impazzire, che mi ha fatto sognare, che
mi ha frenato. Della mia famiglia, della Madonnetta, delle lacune,
della casa Rumo. Delle tre caravelle: Camerun, Romania e Filippine. Moli
frasi di Papa Francesco. Non è un testamento, ma un miracolo della vita
che voglio continuare. Ora che il vento contrario è volo ancora più
alto. Ora con la BCS. Ero arrivato ad un punto, finita la casa, che mi
dicevo: “e adesso?”. Ecco arrivare proprio a settembre quando mi dicevo
“e adesso!” la nuova vetta da scalare. “La vertigine non è paura di
cadere ma voglia di volare”. Nella vita ho sempre vissuto con le
vertigini quelle che ti fanno sognare ad occhi aperti, ora la vertigine
è una di quelle toste. Non bastano i moschettoni, e nemmeno le corde.
Questa vertigine è di quelle che ti devi armare di santa pazienza dalla
mattina quando vai al bagno, e provi come stai in piedi, alla sera
quando ti devi mettere la maschera da astronauta per respirare. Non
solo la mia vita. Ma la nostra, di molti di noi. Ci siete dentro tutti,
dalla prima all’ultima pagina. Non ricordo tutti i vostri nomi. Ma i
vostri volti, i vostri sorrisi, i vostri abbracci, sono tutti
memorizzati ed questo è diventato il miracolo della vita. Mentre scrivo
guardo la pedana che porta la mio ufficietto. Mi sembra una rampa di
lancio. Ora provo con la 4 marcia con la BCS e provo a prendere il volo!
Fatemi volare ancora. Fatemi sognare ancora. Fatemi sorridere ancora. Il
15 giugno regalerò questo libro a Papa Francesco. Sarà con me mia mamma
e Guido che ha fatto il miracolo dell’incontro con il Papa. Chiederò la
benedizione della BCS e subito la benedizione di tutte le nostre
famiglie. Gli metterò al collo la mia promessa. E gli dirò, se mi arriva
la voce, che doveva arrivare prima ad essere Papa. Ma pensandoci bene
senza il vento contrario sarei rimasto a terra. E ora posso sorridere
forte per il Miracolo della vita. Se riesco metterò la firma su ogni
copia che daremo ad ogni famiglia, portatelo a casa e fate anche voi
della vostra famiglia un miracolo della vita.
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