I lavori per costruire la casa tanto sognata sono
iniziati dopo settembre 2012 e, in meno di un anno,
sono terminati. Ora mancano solo le rifiniture! E
così siamo passati da una cucina improvvisata, ma
efficiente, e da un refettorio costruito con i tubi
innocenti rivestiti da un telone precario e pieno di
spifferi, ma ugualmente utile per vivere momenti
indimenticabili, ad una vera e propria struttura in
legno con una cucina attrezzata pronta ad essere
funzionale per sfamare oltre 350 ragazzi che animano
i campi Rangers. Ma non finisce qui. Sono stati
costruiti anche i servizi igienici con i sanitari e
le docce provviste di acqua calda. Adesso il campo è
sicuramente più confortevole e adatto alle esigenze
sia delle persone più anziane, che compongono il
campo famiglie, sia dei più piccolini che
frequentano i campi Rangers.
Non è stato facile realizzare tutto questo,
soprattutto in termini economici, ma, per fortuna,
durante il nostro percorso abbiamo incontrato tante
persone che hanno capito le nostre esigenze, hanno
creduto in noi, ci hanno saputo aspettare ed aiutare
nel momento giusto. In tanti si sono impegnati al
limite delle loro possibilità a partire dal lontano
2007 quando, dopo tanti anni di affitto, è stato
acquistato il prato su cui è nato il “Campo Rangers”
intestato al Gruppo Rangers di Sestri. Gradatamente
ha preso forma l'idea della casa, la sostituzione
del tendone con qualcosa di più adatto per ospitare
le persone anche in caso di condizioni climatiche
avverse. E' così che si è dato l'incarico allo
studio di Gianni Vender di elaborare un progetto
rispettando i presupposti del “campo Rangers” e, al
termine di un percorso burocratico, fatto di
domande, documentazioni di tutti i tipi, di viaggi a
Rumo, nel 2010 il Comune di Rumo ci ha dato la
tanta sospirata concessione edilizia che ci ha
permesso di realizzare la struttura: la nostra casa.
E' stato il punto di svolta per l'inizio dei
lavori. Si è cominciato con le infrastrutture:
acqua, gas, scarichi e fognature, impianto elettrico
e tutti i vari cavi, corrugati, tubi e quant'altro
frutto di una ricerca certosina di materiali donati
da persone che ci hanno e ci vogliono bene. Altro
lavoro realizzato in questa fase è stato il riporto
di terra per creare il piano necessario su cui
appoggiare la casa e il taglio di alcuni alberi
pericolosi: opere eseguite a regola d'arte previa
analisi chimica del terreno riportato e il supporto
della forestale per il taglio degli alberi. Un
capitolo analogo, anche se ancora più complesso, è
stato quello della vasca imhoff, quella delle acque
nere ma, anche in questo caso, dopo innumerevoli
traversie legate al trasporto, la vasca è al suo
posto, dove esegue egregiamente il suo lavoro! Nel
frattempo nei gruppi è stato un fiorire di
iniziative per il recupero dei fondi necessari, per
i pagamenti perchè il costruttore è una persona
disponibile ma i costi ci sono. Grazie alle vendite
di piantine, al “sogno a rate”, alle serate a tema,
agli spettacoli, alle cene, alle donazioni dei
volontari, si è riusciti pian pianino a pagare i
fornitori. Un aiuto fondamentale è quello che ci è
arrivato dalla Provincia Autonoma di Trento che ha
approvato il nostro progetto finanziandolo
all'ottanta per cento. Non è stato semplice,
sicuramente è stata l'impresa più complicata e
anche quella più ricca di soddisfazioni di questi
ultimi 30 anni di attività, ma non è ancora finita
qui perchè le idee sono ancora tante per rendere
sempre più funzionale ed accogliente il campo
rangers: si vorrebbe costruirvi, ad esempio,
un'area giochi per i bambini, una pista da slitte,
ma per adesso ci accontentiamo, felici che il 18
luglio alle ore 15.30 l'Arcivescovo di Trento è
venuto a benedirlo con la Santa Messa insieme ai
ragazzi che da Genova, da Spoleto, da Campina
(Romania) e dal Trentino hanno animato il primo
turno di “campo rangers”. Ma non è tutto: anche il
presidente della Provincia Autonoma di Trento è
venuto a portare il suo saluto ai 120 rangers che
staranno fino al 26 luglio per poi lasciare il
posto al secondo turno. Cosa vogliamo di più? Quello
che il Signore vorrà concederci!. Grazie a tutti e
un grazie speciale all'Arcivescovo di Trento che
per primo ci ha dato la forza e il coraggio per
portare avanti tutto questo, ma anche al Presidente
della Provincia che ci ha permesso di realizzarlo
concretamente. Un motto che ci ha accompagnato in
questi trentanni è: “Il Signore supera sempre di una
spanna i nostri sogni”.